L’uscita del libro di Benjamin Wallace ” Billionaire’s Vinegar” ci porta alla memoria di una delle truffe più importanti del mondo del vino. Nel 1985 vennero vendute alcune bottiglie di Chateau Lafitte ( non è un errore perchè all’epoca si scriveva con due T) del 1787 dalla famosa casa d’aste Christie’s
L’autore della truffa è un tedesco che aveva iniziato la sua carriera come cantante di una pop band prima di innamorarsi, improvvisamente, del vino e soprattutto delle sue truffe.
Hardy Rodenstock,considerato il più grande falsario di tutti i tempi, era perfino, riuscito ad invitare ad una verticale d’Yquem vari degustatori come Robert Parker, Jancis Robinson, Michael Broadbent, Michel Bettane, ebbene durante questa degustazione aveva inserito diverse false bottiglie di annate molto vecchie, preparati da lui con le sue mani, senza che i grandi degustatori se ne fossero accorti. Questo Hardy Rodenstock era riuscito a vendere, attraverso la casa d’aste londinese Christie’s,una bottiglia falsa ad un grande collezionista americano, dicendo che era appartenuta al presidente Thomas Jefferson ( autore della dichiarazione d’indipendenza e grande appassionato di vini) ad un prezzo di 150’000 €. Il signor Hardy aveva affermato che circa venti -trenta anni addietro alcuni operai, che stavano ristrutturando una vecchia casa parigina, facendo crollare una parete avevano scoperto una vecchia cantina, probabilmente appartenuta a Thomas Jefferson, con flaconi di valore quasi inestimabile. Accanto alla famosa bottiglia di Lafitte c’erano anche bottiglie di d’Yquem, Margaux, Branne Mouton ( anche qua all’epoca si scriveva co due N) e tutte queste bottiglie riportavano la sigla Th.J. Michael Broadbent, autorevole responsabile sezione vini della famosa casa d’aste londinese, fece analizzare perfino il vetro delle bottiglie per arrivare alla conclusione che era del 18 mo secolo. Inoltre il sig Broadbent assaggiò alcuni campioni di quelle bottiglie trovate e del d’Yquem 1784 Th. J. pronunciò queste parole.” perfetto in ogni senso, bouquet, colore e gusto”. Insomma molti personaggi comprarono quelle bottiglie autentificate e certificate da Christie’s.
Tra gli altri acquirenti ricordiamo i proprietari delle riviste Forbes e Wine Spectator. Finchè quattro bottiglie per un valore dei mezzo milione di dollari giunsero nelle mani di Bill Koch (miliardario ed apassionato di vini,famoso per avere vinto la America‘s Cup nel 1992) il quale durante un’esposizione delle sue bottiglie le rifece analizzare da un istituto perchè qualcosa non quadrava con la cronologia diThomas Jefferson ed a parte l’autentificazione di Michael Broadbent c’era il buio ossia niente.
Contattò la fondazione Thomas Jefferson a Monticello ed alcuni giorni dopo Susan Stein, la responsabile della fondazione, telefonò dicendo che le bottiglie non erano autentiche.
Insomma il falsario di origine tedesche Hardy Rodenstock, ancora una volta aveva preso per i fondelli tutti!!!!!
Il libro avventa anche supposizioni di un ‘appartenenza al regime nazista e questo spiegherebbe l’entrata in possesso di queste bottiglie. Secondo me era una semplice truffa molto bene architettata che ha fregato tutti esperti e non.
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Posted on 27 settembre 2010
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