Grande successo della manifestazione svoltasi ieri, giovedi 30 settembre, all’hotel Fairmont di Montecarlo insieme all’ambasciata della Repubblica d’Argentina. Tanto pubblico, quasi esclusivamente professionisti del Sud della Francia e molti inglesi, commenti molto positivi, toni quasi entusiastici sui progressi di questi vini.
Una volta il loro vino faro era il Malbec ( vitigno di origine francese portato nel continente americano da alcuni emigranti d’oltralpe) ora ci sono anche le varietà internazionali e fra questi un vitigno di origine Italiana, la Bonarda, ha trovato il terroir ideale ai piedi delle Ande nei territori della più importante regione vinicola argentina: Mendoza.
I vini bianchi stanno trovando una loro dimensione ed incominciano a dare spallate ad i più noti vini rossi, per uscire dalla loro fase di anonimato in cui erano stati relegati. Gli Chardonnay della regione di Salta ( al nord del Paese con vigneti che spesso superano i 2000 metri di altitudine e che arrivano anche a raggiungere i 3000 metri) e di Mendoza , molti sono ancora troppo marchiati da un utilizzo di legno americano molto tostato ( tipo Jack Daniels) ma chi lascia parlare il vitigno con niente o pochissimo legno ottiene risultati straordinari con una buona complessità agrumata, notevole la mineralità e la freschezza. Comunque il vitigno bianco che intriga maggiormente è il Torrontes, molto aromatico appartenente alla famiglia dei Mooscati. La sua regione per eccellenza è la Rioja ma è a Salta che ha trovato il terroir ideale, con la sua altitudine che gli conferisce una freschezza minerale. Ne ho assaggiato diverse ieri e con stili differenti ma ciò che posso affermare, secondo il mio gusto, è che non bisogna rovinare la sua freschezza aromatica con del legno. Anche nel sud dell’Argentina e precisamente in Patagonia, stanno sperimentando con vitigni come il Pinot Noir ed il Sauvignon Blanc. Molti erano i produttori e ci saranno occasioni future per parlarne ma alcuni dei vini che più mi hanno colpito sono: Yacochuya, una delle aziende di Michel Rolland di circa 14 ettari nella regione di Cafayate , nel nord del Paese,un vino 100% Malbec di circa 80 anni, magnifico, complesso, lungo, suadente ottimo. Gli altri due vini sono della Finca Flichman con il loro blend di Malbec, Cabernet Sauvignon e Merlot nella regione di Mendoza, molto caratteristici. Infine il famoso Cheval des Andes, vino a taglio bordolese con aggiunta di Malbec, confratello del più famoso Cheval Blanc
con cui divide l’equipe tecnica. Il vino mi è sembrato molto riuscito dal punto di vista tecnico: uva matura, ottimo equilibrio degli elementi che mi ha fatto sembrare il vino come una piccola copia del fratello maggiore, anche se fatto a migliaia di Km di distanza. Piccola delusione mi aspettava un poco più di tipicità
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ottobre 3rd, 2010 → 10:23 AM
[…] alti d’Europa. Ma invece nel mondo? senza alcun dubbio è l’Argentina. Ultimamente al salone dei vini d’Argentina che si è svolto a Montecarlo, ho avuto l’occasione di assaggiare i vini della Donald Hess […]
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