Un vigneron biodinamìco è sopratutto un vigneron che ha gi ottenuto la certificazione di agricoltura biologica. Non sono molto numerosi, ma sono animati da una forte convinzione e vedono più lontano che i loro colleghi in biologico.
Il loro credo è una scienza messa in pratica da un filosofo austrico, Rudolf Steiner, agli inizi degli anni 20′, praticamente vogliono dare equilibrio alla pianta ed al suolo proibendo i trattamenti chimici . Poi bisogna ” dinamizzare” il suolo e la pianta ( cioè terra ed aria) con preparazioni a base di prodotti naturali ( silice, sterco di vacca, decotti di piante,corni) che poi sono mischiati e distribuiti alla terra secondo metodologie molto complesse. Siccome queste preparazioni sono gestite secondo i cicli degli astri, i vigneron biodinamici sono spesso accusati dai loro colleghi di esoterismo. Il loro credo è molto semplice: come i nostri avi anche loro sono “gestiti” dalla luna che controlla la crescita delle piante. Quante volte mi è capitato di essere fermato da qualche anziano saggio del paese che mi diceva” Massimo, la luna non è buona per piantare i cavoli e se li pianti adesso ti produrranno solo foglie!” . Ho sperimentato più volte piantando degli ortaggi , nel mio piccolo orticello, non controllando le fasi lunari ed ancora una volta devo ammettere che gli anziani del paese avevano ancora ragione! I biodinamici alla fine non hanno inventato niente.
Hanno ridotto le dosi di zolfo e rame, le dosi delle loro “pozioni” somministrate alle piante ed alla terra sono minime, è da considerarsi anche una filosofia di vita.
La certificazione, in Francia, viene emessa da due associazioni: Demeter e Biodyvin che controllano le aziende sulla base di un regidstro di campagna molto severo e drastico.
Biodyvin conta 70 vignerons; Demeter ne riunisce quasi 200 ed in totale sono 270 le aziende vinicole certificate in Francia. Ultima novità, Demeter ha appena inserito un registro per la vinificazione: dunque la menzione vin Demeter si applicherà con l’annata 2009 per i vini a cui si adoperno solo lieviti indigeni, che non hanno subito processi di acidificazione, o di micro pastorizzazione etc etc.
Chateau Pontet Canet– Bordeaux Pauillac
Alfred Tesseron, il proprietario di questa importante cinquieme cru classe, è stato uno dei primi nella regione bordolese a convertirsi alla biodinamica, circa cinque anni addietro. Le regole sono seguite ed il tutto è coordinato dal direttore Jean Michel Comme. Piccola parentesi: nel 2007 è stato utilizzato un prodotto chimico a causa di un attacco importante di mildiou, ciò gli ha fatto perdere momentaneamente la certificazione.
Coulèe de Serrant – Valle della Loira
L’eccezzionale vigneto di Coulèe de Serrant si estende sopra una terreno roccioso ricco di schisti che si “tuffa” direttamente nel fiume, nei pressi della cittadina di Angers. Nicolas Joly è uno dei grandi ambasciatori della biodinamica. Spalleggiato dalla figlia Virginie organizza conferenze e degustazioni in tutto il mondo.
Domaine Leflaive– Bourgogna
Insieme a Lalou Bize Leroy ( la vigneronne del Domaine Leroy), Anne-Claude Leflaive sono le “sibille” della biodinamica in Borgogna. Produce dei bianchi nella zona di Puligny Montrachet che sono incredibili che si possono considerare come tra i migliori di Borgogna.
Domaine Zind Humbrecht– Alsace
In Alsazia la prima azienda biodinamica ha visto la luce nel 1974. Olivier Humbrecht, fu l’iniziatore di questo movimento. Tutto iniziò in modo casuale, quando Olivier ( tra l’altro ingegnere agronomo ed uno dei primi francesi ad ottenere il titolo di Master of Wine) si recò in una fattoria a comprare del letame, che dopo alcuni controlli si rese conto che lo sterco era pieno di antibiotici!! Li nacque l’idea di nutrire la terra e non la pianta, proprio come la biodinamica.
Domaine Chapoutier- Valle del Rodano
Il vignero e negociant di Tain l’Hermitage, Michel Chapoutier ha recentemente annunciato che i suoi 200 ettari di vigneti sono ora condotti in maniera biodinamica. ” Se vogliamo che il suolo influenzi la parte di terroir, e di conseguenza del vino ,bisogna imparare a rispettarlo ed incoraggiarlo”, ecco le parole di Michel.
Tra le tante altre aziende biodinamiche ricordiamo: Domaine de l’Ecù ( Muscadet fantastici da invecchiamento, ne ho assaggiato alcuni degli anni 80′),Domaine de Souch ( splendidi Jurancon dolci),Domaine Vouette et Sorbèe ( piccolo vigneron della Champagne).
Posted on 27 ottobre 2010
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