L’elite dei Bianchi della Borgogna

Posted on 16 marzo 2011

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Chardonnay, ed ancora Chardonnay, da Chablis a Macon siamo in una delle zone predilette per questo vitigno, che è uno dei più piantati nel mondo, e che , secondo me, non ha eguali in nessuna altra parte del mondo. Chablis, Meursault, Chassagne Montrachet, Puligny Montrachet sono denominazioni che fanno sognare. Purtroppo questi grandi bianchi francesi hanno sofferto negli ultimi anni. Il perchè di questa sofferenza è riscontrato con una ossidazione prematura, anche di bottiglie prestigiose, che in un primo tempo i produttori hanno negato per poi rientrare sui propri passi ed ammettere la verità. Rese eccessive, legno, batonnage, cattiva gestione dei solfiti, trattamenti eccessivi nelle vigne ecco come alcuni produttori hanno fatto perdere credibilità al vino.  Vini troppo opulenti, troppo legnosi.Da un paio di anni a questa parte i produttori hanno svoltato pagina ed i loro sforzi si sentono nelle bottiglie che sono ritornate ad essere  più puri, più diretti, il terroir viene finalmente a galla. Una delle ragioni del cambiamento è dovuto anche all’agricoltura biologica oppure biodinamica che in molti hanno abbracciato in queste regioni ed anche nella tendenza di iniziare la vendemmia leggermente in anticipo,per tenere al massimo la freschezza che ci possono regalare questi vini ( secondo me anche perchè il clima da quelle parti sta cambiando).  Per capire effettivamente cosa può essere lo Chardonnay quando è coltivato con talento, rispetto del terroir e delle rese bisogna avere assaggiato, almeno una volta nella vita, i grand blancs di Madame Lalou Bize-Leroy ( in passato co-gerante dell’altrettanto prestigioso Domaine de la Romanee Conti). In questi anni , in Francia, ho degustato numerosi Bourgogne Blancs ed una delle annate che sto rivalutando è il 2007, a detta di molti di media reputazione ma che mi ha riservato delle belle sorprese, un millesimo di grande equilibrio che ha prodotto vini incisivi e precise dall’ottimo potenziale di invecchiamento.

Naturalmente le bottiglie migliori che sono state assaggiate sono quelle del Domaine d’Auvenay ,piccolo Domaine che appartiene interamente a Madame Bize-Leroy: 3,4 ettari in Bianco e 0’5 ettari in Rosso nella Cote de Nuits. Purtroppo le quantità sono irrisorie e rivendute a prezzi astronomici.

THE BEST IN 2007

CRIOTS BATARD MONTRACHET, Domaine d’Auvenay

Vigne di 80 anni ci regalano questo Criots Batard Montrachet di un’ampiezza e di un’untuosità veramente al di fuori del comune. Il 2007 ci accoglie pian pianino, svelando poco a poco i suoi segreti: un frutto denso e puro sempre molto aristocratico o nobile. Materia e terroir si fondono in un solo vino. Un fuoriclasse.

20/20

CHEVALIER MONTRACHET 2007, Domaine d’Auvenay

Nuovamente davanti ad un vino con un equilibrio maestoso tra le sue componenti di purezza della materia e persistenza. Il frutto è untuoso, puro oserei dire quasi scolpito  con lo scalpellino guidato da una mano come quella di Michelangelo quando dava vita alle sue statue. La mineralità è onnipresente accompagnata da questo frutto dolce e persistente e la vita davanti a queste due bottiglie sembra quasi eterna.

20/20

MEURSAULT PREMIER CRU GOUTTE D’OR,Domaine d’Auvenay

Vino che dovrebbero prendere a modello come lo stereotipo dei grandi Meursault. Gouttes d’Or ci offe vini dal grande potenziale di guardia. Intenso,ricco  dentro una materia solida e leggera; non possiede tutte le sfumature dei grands crus ( del Domaine) ma la persistenza c’è eccome.

19,5/20

AFTER THE BEST IN 2007

MONTRACHET 2007, Domaine des Comtes Lafon

Uno dei Domaine fari della Borgogna, anche se certi millesime ( dal 1997 al 2001) sono evoluti in maniera quasi preoccupanti; qua si ritorna la discorso precedente!! Eleganza estrema per questo Montrachey che all’apice della produzione del Domaine. Nel 2007 siamo davanti ad una materia più fresca e longilinea rispetto al passato che si potrebbe identificare come in un cambiamento di stile della celeberrima maison. E’ un vino maestoso,con una precisione quasi chirurgica, un’intensità che si sviluppa su note di fiori di vigna. Naturalmente da aspettare. Grande nobiltà ed eleganza.

19’5/20

CHEVALIER MONTRACHET 2007, Domaine Leflaive

Lo paragono ad un piccolo diamante dove la purezza del vino è fredda come la pietra preziosa. La materia anch’essa è scolpita nella struttura del vino con una freschezza che potrebbe essere la sua colonna vertebrale. Persistenza ed energia fuori dal comune. Sempre minerale con una certa salinità nel finale.

19,5/20

CORTON CHARLEMAGNE 2007,Domaine J.F. Coche Dury

Innanzitutto il lavoro in vigna di Jean Francois, ormai ben spalleggiato dal proprio figlio, ha permesso di produrre un vino che è una referenza  per molti vignerons della Borgogna. Il suo stile molto teso e le sue note tipiche di riduzione durante i primi anni di vita sono la firma di questo Corton eccezionale.Naturalmente anche l’annata 2007 è su queste note leggermente riduttive, il vino si rivela con una bella struttura ed è dotato di un dolciastro naturale dovuto alla splendida maturità dell’uva. Da dimenticare 20 anni in cantina.

19,5/20

CORTON CHARLEMAGNE 2007,Domaine Leroy

Questo Corton s’iscrive quasi nella stessa linea degli altri Grand Crus del Domaine d’Auvenay, anche se rispetto a loro questo vino sembrerebbe più verde, quasi con un temperamento più freddo del suo terroir. Sembra quasi tannico! Lungo e persistente, si rivela con una materia viva che al momento è molto chiusa anche a dispetto dell’eleganza.

19/20

BIENVENUES BATARD MONTRACHET 2007, Domaine Leflaive

Rispetto al Chevalier dello stesso produttore, questo risulta più amabile. Anche se ritroviamo questa parte leggermente austera nella sua gioventù che è comunque stemperata da un’ottima energia e da una tensione molto minerale. Molto timido all’apertura, s’intravede una materia cristallina e molto pura. Molto delicato.

18,8/20

CHABLIS GRAND CRU LES CLOS 2007, Domaine Renè et Vincent Dauvissat

Finalmente un Chablis, con Dauvissat siamo veramente nell’eccelenza di questa regione nordista. Le Clos è una delle grands crus le più minerali dello Chablis e naturalmente Dauvissat rispetta questa forza che viene mitigata con ampiezza e tensione. La bocca è stupenda con questa persistenza ed ampiezz fuori dal comune. Bravi

18,8/20

BATARD MONTRACHET 2007, Domaine Leflaive

Molto imponente grazie alla sua struttura che esprime un frutto molto più carnoso che minerale. Ampiezza e struttura sono i due jolly del 2007.  Da aspettare.

18,5/20

 

CHABLIS GRAND CRU LES CLOS 2007, Domaine Francois Raveneau

La più imponente delle sette Grand crus di Chablis si mostra con forza in questo vino. Un Clos largo di spalle, potente, di razza, salino, ai sentori di frutti di mare con un frutto puro ed intenso. Must di questo Domaine che è uno dei fari dello Chablis

18,8/20

BATARD MONTRACHET 2007,Domaine Pierre Morey

Altro vino al sommet della gerarchia  bourguignonne. Quasi stretto nel suo abito con un potenziale immenso che trasborda da tutte le parti. Il 2007 è stato perfettamente ammaestrato con un equilibrio sovrano e con la potenza che è stata resa civile.

18,8/20