Degustazione Chateau Musar Bianco 2004

Posted on 25 marzo 2011

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Giovedi 23 marzo all’Hotel Le Meridien di Montecarlo si è svolta una magica degustazione del celebre vino libanese Chateau Musar. Ad orchestrare il tutto gli amici e colleghi Dominique Milardi ed Antonio Fochi, rispettivamente Chef Sommelier e Restaurant Manager dello stesso Hotel.

Siamo subito partiti con la degustazione di due annate di vino bianco: il 2004 ed il 1989. Chateau Musar bianco è fatto con due vitigni autoctoni , Obaideh e Merveh ( a detta di tanti sono gli antenati di Chardonnay e Semillon). Le vigne sono state piantate nella Valle della Bekaa, a circa 1300 metri slm, nel 1920 e nel 1947, su suoli ghiaiosi e calcarei ed inoltre non sono state innestate. L’affinamento avviene sempre per circa 9 mesi in barriques di rovere francese di Nevers, subito dopo il vino è assemblato e poi messo in bottiglia. La commercializzazione avviene 5 anni dopo. Ultimo particolare la vendemmie per i vini bianchi segue sempre quella dei rossi.

CHATEAU MUSAR 2004 BLANC

La neve fino a Marzo, seguita da una primavera ed un’estate calde senza eccessi di calore. Le uve sono state vendemmiate a metà ottobre. Il colore è un giallo tendente al dorato abbastanza carico. Il primo naso è intenso, ampio, frutto molto maturo, passaggio in legno abbastanza discreto. Il sentore ossidato è molto presente, il naso poi si apre con note di cera d’api, fiori appassiti, frutta gialla molto matura. Mandarini, delle mandorle tostate.

In bocca mostra subito un’acidità elevata, che credevo quasi impossibile visto la maturità dell’uva. La struttura è molto buona, il grado alcolico anche, ma nell’insieme il vino è equilibrato.Ritroviamo gli aromi di miele e mandarino mischiati con quelli di pera. Il finale molto lungo mi ricorda le mandorle tostate. Il vino è stato servito in caraffa. La temperatura era ottimale sui 12° anche se ci è stato riferito che il sig Serge Honchar serve i suoi vini ad una temperatura ancora più elevata.

Vino dalla particolarità data da questo sentore ossidato che si integra benissimo con le maturità molto accentuate delle uve. Difficile collocamento di questo vino  in un ristorante , abbinamenti abbastanza complicati, io lo vedo bene con prosciutti tagliati al coltello con sensazioni abbastanza dolciastre come un San Daniele oppure Belotta Iberico, qualche formaggio come un Castelmagno a mezza stagionatura.