Iniziamo un viaggio alla scoperta delle aziende che partecipano al Rossese Style 2012. Da chi potevo iniziare? Naturalmente dal Val Verbone dove il Rossese trova meglio il terreno per potere lavorare in simbiosi con il terroir. L’azienda è un’azienda molto giovane di cui nei miei numerosi articoli sul rossese non ho mai parlato nonostante i suoi vini sono di ottima qualità ed io un loro estimatore.. A dispetto della giovane età aziendale, Ka Mancinè si è subito affermata come uno dei leader del nuovo movimento del Rossese
Ka Mancinè – una Storia Saracena
I Mancinei hanno un forte legame con Soldano, il cui nome deriva dal fatto che probabilmente erano mancini e nei loro possedimenti si trovavano le carceri.
Nel vigneto Galeae , che praticamente in dialetto vuol dire galere, sembra che vi siano stati portati alcuni prigionieri saraceni, catturati durante le battaglie d’Almeria (1147) e Tortosa (1148). La Zona “Galeae” dove attualmente l’azienda Ka Mancinè produce uno dei più importanti vini, ha il suo nome perchè i suddetti progionieri vi erano detenuti e fatti lavorare (Galeae = Galera in dialetto ligure). Sembra che siano stati i saraceni prigionieri a fare quel lavoro immenso che è terrazzare la montagna.
Si trova in collina a circa 400mt. sul livello del mare, sorge e fa parte della “cima della mola” mentre sotto troviamo “Beragna” una vigna datata nel 1876 come da lapide in muratura riportata in un vecchio casone, con i suoi antichi ceppi di “Rossese di Dolceacqua” sorretti ancora oggi da vecchissime “scarasse” pali sostegno utilizzati ancora oggi in vigna.
Maurizio Anfosso ha iniziato a produrre vini seriamente nel 2006, che è poi da considerare il suo anno zero, quando ha lasciato il lavoro da rappresentatnte per concentrarsi, insieme alla moglie Roberta Repaci, sulla propria azienda vinicola.
Da allora è stato un continuo susseguirsi di successi e di premi per il suo lavoro in vigna. Maurizio è un personaggio eclettico, una di quelle persone che trasmettono una voglia di fare immensa e contagiosa, è uno dei personaggi della new wave del Rossese che ha contribuito a fare conoscere ed a fare uscire dai propri confini provinciali questo splendido vino. Sempre in movimento, sempre pronto a qualsiasi tipo di promozione che il Rossese, e non solo il suo, meriti, quando non è in vigna od in cantina è sempre su e giù per la penisola. Complimenti perchè è cosi che si rilancia un vino che negli ultimi 20 anni era caduto nell’oblio. Al Rossese Style , Maurizio presenta le sue due cru: Beragna e Galeae dell’annata 2011.
ROSSESE DI DOLCEACQUA BERAGNA 2011
E’ naturalmente un Rossese al 100%. Discreta la gradazione alcolica al 13% vol.
I numeri sono piccoli, d’altronde come le aziende:9.500 bottiglie dai vigneti Beragna, due appezzamenti per un totale di 12.000 mq. posti tra i 350 e i 400 mslm. Queste vigne sono state piantate nel 1872 e alcune di quelle piante sono ancora vive. La vendemmia, soltanto manuale, viene effettuata a fine settembre e la fermentazione alcolica dura per 6 giorni in contenitori di acciaio. Messo in bottiglia a marzo.
ROSSESE DI DOLCEACQUA GALEAE 2011
E’ naturalmente un Rossese al 100%. Discreta la gradazione alcolica al 13% vol.
4.500 bottiglie dal vigneto Galeae, circa un ettaro posto a 400 mslm e piantato nel 1998. La resa massima è di 60 ql. Le uve sono raccolte manualmente i primi giorni di ottobre e la fermentazione dura 15 giorni in vasche di acciaio. L’imbottigliamento è realizzato a fine aprile.
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Fausto Amalberti - Archivio di Stato di Genova
24 agosto 2012
Galeae non deriva da “Galera” anche perché la “Galera” non era una edificio bensì un’imbarcazione, dove si mandavano i condannati che erano incatenati ai remi e quando non remavano bene o abbastanza velocemente eranofrustati da un aguzzino.
“Galea o galera è il nome di un’ampia tipologia di navi da guerra e da commercio usata nel Mar Mediterraneo per oltre tremila anni, spinta completamente dalla forza dei remi e talvolta dal vento, grazie anche alla presenza di alberi e vele: il suo declino cominciò a partire dal XVII secolo, quando venne progressivamente soppiantata dai velieri, estinguendosi definitivamente alla fine del XVIII secolo”.
Pertanto il casone non poteva essere una “Galera” (nome riservato a un tipo di imbarcazione) e ammesso che vi fossero stati rinchiusi dei prigionieri al massimo sarebbe stata una “prigione” o un “carcere”, in tal caso però la località si sarebbe chiamata “Prigionae” o “Carcerae” e invece si chiama “Galeae”, da dove deriva il nome.
Se si consultassero gli archivi invece di inventarsi storie inverosimili si capirebbe che deriva dal nome di una famiglia: i Galleani, in dialetto “Galeai” da cui “Galeae”.
I toponimi di molti terreni derivano dalle famiglie che nei secoli li hanno posseduti, allo stesso modo di “Galeae” la località “Curli” deriva dalla famiglia “Curlo”, la località “Nerossi” e “Poggio dei Rossi” dalla famiglia “Rossi” eccetera.
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