Il futuro del vino? La Cina naturalmente

Posted on 27 settembre 2012

0


 

A Bordeaux nell’anno 2008 una sola azienda è stata acquistata dai cinesi, nel 2009 si sale a due, si ritorna a uno nel 2010, nel 2011 invece sono state dodici le proprietà che ricchi uomini d’affari della Repubblica popolare.  In Borgogna sta facendo clamore l’acquisizione del Chateau de Gevrey Chambertin da parte di un gruppo di Macao, presieduto dal signor M.Ng Chi Sing che ha offerto 8 milioni di euro contro l’offerta del gruppo di viticoltori bourguignons uniti che ha offerto “appena ” 5 milioni di euro. Il signor Louis Ng Chi Sing ha circa 60 anni ed è originario di Macao, antica colonia portoghese, che è stata riunita alla Cina nel 1999. La fortuna di Macao è quella del gioco d’azzardo: basti pensare che la cifra totale dei casino di Macao è quattro volte superiore a quelli di Las Vegas!!!!!!

chateau gevrey chambertin

La Borgogna sta vivendo questa transazione come un affronto alla territorialità: come , da sempre noi siamo i discepoli dello Chardonnay e del Pinot Noir ed adesso arrivano loro, i cinesi, che hanno strappato l’azienda proprio a noi!!! Adesso inizierà inevitabilmente la caduta libera dei vini della Borgogna. Ecco più o meno quello che pensano in Borgogna….

A Bordeaux è diverso, loro sono abituati alle proprietà straniere ed hanno vissuto questa piccola invasione cinese con tranquillità; ricordiamo che nella zona bordolese ci sono circa 8000 aziende di cui solo 15 sono in mano ai cinesi. Nel 2011 il mercato cinese è diventato la destinazione principale dei vini di Bordeaux con circa 436.000 hl ( per una cifra di 334 milioni di euro) spediti verso la Cina. A queste cifre possiamo tranquillamente aggiungere quelle di Hong Kong ( che pur sempre è cinese) con 100.000 hl , dunque meno in quantità’, ed una cifra di affari di 348 milioni di euro : mi sa che nell’ex colonia britannica hanno il palato dei grands crus………

L’ultima transazione Bordeaux-Cina è quella del Chateau Grand Moueys una bella proprietà di 170 ha nella regione di Entre Deux Mers.

Li Juan in charge del Chateau

Possiamo contare circa 60 ha di vigne ben esposte a sud e dello charme del chateau del XVIII secolo per un prezzo segreto. Il nuovo proprietario è un certo Jinshan Zhang importante produttore della bevanda alcolica  Gouqi, a base di particolari bacche rosse che grazie alle particolari virtù, ne fanno la bevanda nazionale cinese.

Ma non solamente gli investitori cinesi sono attirati dagli splendidi chateaux immersi in un panorama da favola: prendiamo l’esempio di Richard Shen che ha acquistato Chateau Laulan Ducos, 22 ha piantati con Cabernet sauvignon e Merlot  a 90 km da Bordeaux nella penisola di Verdon dove davanti c’è solo l’America.

chateu laulan ducos, direttamente in cinese

Mr Shen, proprietario di 330 boutiques di gioielleria, ha intenzione di fondare una rete distributiva dei vini francesi nelle più importanti città cinesi. Da quando ha acquistato ( primavera 2011) circa 140 barriques nuove sono state comprate ed il prossimo step sarà quello di rifare totalmente la cantina. Insomma non portano distruzione e povertà!!!! In un’altra azienda diventata “cinese”, Chateau Latour-Laguens, in fronte ad un prezzo d’acquisto di 1,5 milioni , ne hanno speso 300’000 per rifare interamente la cantina.

Tra i nuovi “vigneron” troviamo personaggi particolari come il Taiwanese Peter Kwok, di cui si dice che voglia acquistare un chateau per ognuno dei suoi figli. Fina a adesso ha comprato: Chateau Haut Brisson a Saint Emilion, Chateau La Patache a Pomerol, ed ancora Chateau Tour Saint Cristophe ancora a Saint Emilion. Poi c’è la famosa attrice Zhao Wei che ha acquistato il piccolo Chateau Monlot per il modico prezzo di un monolocale a HongKong. Sono casi a parte, perchè la maggiore parte degli acquirenti appartiene al mondo della distribuzione vinicola cinese. Il gruppo Haichang proprietario del Chateau Chenu Lafitte ( il nome è sinonimo di vendita in Cina) ha appena costruito a Dalian, una città di circa 7 milioni di abitanti,un immenso Villaggio del Vino: un parco divertimenti totalmente dedicato al culto di Bacco,ispirato al villaggio di Saint Emilion dove  si potranno trovare tante sale di degustazione, scoperta del mondo del vino, dei vigneti, della gastronomia, dell’immobiliare e si potranno comprare bottiglie, si dice che lo stock sarà di 20 milioni di bottiglie.  Anche per questo motivo la produzione totale di alcuni chateaux (Richelieu,Laulan Duclos, Grand Moueys) parte direttamente pe l’Asia senza lasciare una sola bottiglia per il mercato locale dove è prodotto il vino. Ecco il punto negativo.

 

Posted in: bordeaux, cina, news