Abadia Retuerta, il vino senza denominazione ufficiale…

Posted on 29 ottobre 2019

0


Storia strana e fantastica di questo vigneto.  Nel 1988  un’importante azienda farmaceutica, Novartis (per chi fosse interessato…..), decide di acquistare un antico monastero completamente in rovina situato in riva del fiume Duoro.

L’INIZIO

Tutto nacque alla fine del secolo XII  quando l’abbazia di Santa Maria de Retuerta fu edificata.

abbazia prima del restauro

l’abbazia prima del restauro

Questa antica abbazia era condotta dai monaci dell’ordine del Premontrés (Premostratensi) fin dal Medio Evo, ed i vigneti erano , appunto, il fiore all’occhiello di questa terra. I monaci coltivavano la terra per assicurarsi delle entrate finanziarie e per la loro propria sussistenza: all’epoca il vino era considerato come un alimento, una fonte di energia. Infatti all’epoca ogni fratello dell’ordine aveva diritto a 5 litri di vino per giorno , una quantità che nei tempi moderni sarebbe considerata come demenziale, ma che all’epoca serviva come fonte di energia per combattere i duri sforzi fisici e gli sbalzi termici. I monaci, oltre al vino rosso, producevano anche vino bianco fino all’arrivo della piccola era glaciale del XVIII secolo quando introducono il Tempranillo, vitigno rosso dal ciclo vegetativo più corto e dunque meno rischioso per la vendemmia.

abadia-retuerta-ledomaine-1

Nel 2007 sono stati ritrovati alcuni ceppi di vigna risalenti a quel periodo, Tempranillo, completamente vergini da ogni tipo di virus e che sono ora utilizzati per le selezioni genetiche del vigneto odierno. Ritornando indietro nel tempo, l’abbazia vede la sua fine, e di conseguenza il declino dei vigneti, nel secolo XVIII quando i monaci furono costretti ad abbandonare tutto in seguito alla legge della desamortizacion. Dopo vari passaggi di proprietà ecco che questa terra viene adocchiata, nel 1988,  dalla multinazionale svizzera della farmaceutica: Novartis. Per realizzare questo progetto-sogno fanno affidamento a due uomini: Joan Josep Abo, importatore di vino in Spagna e membro dell’accademia internazionale del vino, e Pascal Delbeck, con esperienza a Chateau Ausone e Belair. Questi due uomini avevano in comune l’idea dell’eleganza e della finezza nel vino, ideologie che nella Spagna vinicola degli anni 90′ , e non solo qua, faticava a trovare discepoli. Ai due compari si aggiunge il terzo moschettiere, Angel Anocibar, enologo dell’università di Bordeaux, a cui viene affidata la direzione tecnica .

Angel Anocibar

Angel Anocibar

Il loro progetto parte da zero, o quasi, perche non esiste più un vigneto in questa terra ai confini della denominazione Ribera del Duero. Nel 1991, tre anni dopo l’acquisto, la terra viene piantata con Tempranillo, Cabernet Sauvignon, Merlot ( stessi vitigni presenti sulla confinante Vega Sicilia), oltre che dello Syrah, Petit Verdot. Un altra ventina di vitigni sono oggi in sperimentazione, ricordiamo la Grenache, Malbec e Graciano in attesa di acclimatarsi ed adattarsi al cambiamento climatico di queste zone. Per quanto riguarda i vitigni a bacca bianca sono il Sauvignon Blanc ed il Verdejo.  Le vigne sono piantate con una densità di 2800 ceppi per ettaro, iniziano ad avere un’eta interessante, tra 18 e 19 anni, e sono potate in base ad una resa di 35 hl per ettaro. All’inizio le giovani vigne producevano 22 grappoli per pianta mentre ora sono a non più di 5 grappoli. La vendemmi é ovviamente manuale e le uve sono condotte alla cantina di vinificazione situata al centro dei vigneti. Le uve sono in seguito trasportate su tapis ad una temperatura di 12° fino alle vasche di fermentazione. Nessuna pompa tutto qua funziona per gravità. Qua un lievito indigeno inizia la trasformazione.

Abadia Retuerta, pur essendo a soli 8 km dal famoso Vega Sicilia, non rientra nella denominazione ufficiale della Ribera del Duero, ma pensi in quella di Vino de la Tierra de Castilla y Leon.  Il tutto grazie al sindaco del villaggio di Sardon che nel 1982, anno della proclamazione della DO Ribera del Duero, non l’ha incluso nel progetto. Lo stile dell’abbazia , classicismo e finezza, ha finito per imporsi ponendolo tra i grandi vini di Spagna e del Mondo.

I VINI

Selección Especial é il vino meglio conosciuto mondialmente, un assemblaggio secondo le annate di Tempranillo, Cabernet Sauvignon e Syrah.  L’affinamento avviene in barrique , un terzo di legno nuovo, per 12 mesi. Vino dalle note di frutti rossi molto maturi bilanciate da note di liquirizia e mentolo , il tutto con un legno molto discreto

Petit Verdot, il vitigno piuttosto ingrato a Bordeaux trova qua il suo terroir ideale. Elevato per 24 mesi in barrique di legno americano é un vino di carattere ma molto fine, con note  minerali e di spezie orientali

Pago Negralada, cioè un singolo vigneto coltivato solamente con Tempranillo. 11000 bottiglie, in media per anno.  Un suolo ghiaioso intervallato da sabbia, 24 mesi in barriques di legno francese nuovo. Complesso, tannino fermi e di razza, sentori prepotenti di fragola mischiata a liquirizia in una struttura setola

pago gradina e pago valdebellon

Pago Garduna, altro singolo vigneto a base di Syrah. Suolo calcareo nel mezzo della foresta di pini che proteggono il vigneto dai venti gelidi; 18 mesi di barriques di legno nuovo francese. Un vino incredibile con la potenza dello Syrah ma allo stesso tempo un’eccellente finezza. Mirtilli, menta, violetta ecco le note del vino

Pago Valdebellon, singolo vigneto di cabernet sauvignon ricco di calcare con un particolare microclima. Vino molto premiato dai critici mondiali. Dopo 24 mesi in barriques di legno Francese , il vino esprime una carattere intenso composto da un ventaglio di spezie dolci orientali, frutti esotici e minerali intensa.

Blanco de Guarda, assemblaggio di Sauvignon Blanc di 20 anni , Verdejo e un pizzico di Godello.  Affinamento 6 mesi in botti di legno francese.  Ananas, yuzu, pera, un leggero tostato rendono questo vino indimenticabile

Da non dimenticare che l’azienda é anche un hotel di lusso. 

Posted in: massimo sacco, spagna