Un piccolo Chateau situato a Pomerol, un discreto proprietario , Monsieur Henri Bruno de Coincy , ecco in breve la storia di una splendida azienda. Situato nel Pomerol, a 1 km da Libourne ed a qualche centinaio di metri dalla ferrovia Bordeaux- Paris. Chateau Belle Briseconta 2 ha di vigna, di circa 65 anni, coltivati con Merlot ( circa 80%) e Cabernet Franc. Un suolo eccezionale composto da ciottoli e ghiaia in superficie, a un metro di profondità troviamo l’argilla e la famosa “crasse de fer” posati sopra uno spesso strato di gesso. Un suolo atipico per questa parte del Pomerol, dove normalmente, si trovano tanta sabbia in superficie e pochissimo “crasse de fer”.
Ma cosa sarebbe questa crasse de fer? E’ una specie di arenaria tenera e ferruginosa, sotto forma di ossido di ferro che si trova nei migliori vigneti della zona del Pomerol e che piace particolarmente al Merlot. Viticultura e vinificazione sono in biodinamica, solo lieviti indigeni, vasche in cemento, niente uso della termoregolazione. monsieur Bruno si distingue anche nell’affinamento/invecchiamento del vino dove utilizza solamente delle botti di 400 litri (provenienti dall’Armagnac della sua altra azienda : la Fontaine de Coincy) invece delle classiche e standards barriques da 225 litri. Ma Monsieur Bruno é cosi, anzi ha deciso di effettuare la vendemmia in un solo giorno, utilizzando circa 50 persone, di ottimizzare al massimo la maturazione dell’uva seguendo la fine della luna piena, di non fare la fermentazione malolattica oppure la filtrazione. Insomma un proprietario/ agronomo/ enologo ma sopratutto un appassionato della vigna e del vino. Un gentleman che si butto nel mondo del vino all’inizio degli anni 90′, senza avere esperienza a parte quella dell’Armagnac, dove sin dalla tenera età di 16 anni faceva l’eau de vie, nell’azienda di famiglia, insieme al papà. Insomma un self made man in tutto e per tutto, anche nella commercializzazione Bruno ha seguito una strada differente: ha optato per inserire il suo vino nelle migliore tavole , quelle stellate, di Francia, Svizzera e Giappone, ovviamente passando per Montecarlo. Una scelta lunga ma che alla fine ha pagato, tenendo conto anche delle piccole quantità disponibili, ed ora Chateau Belle Brise é un vino di culto, poco conosciuto al grande pubblico, amatissimo dai sommelier e wine losers di tutto il mondo.
Ma veniamo al Chateau Belle Brise annata 2017, un annata non facile ( sopratutto dopo il 2016 stupendo) infatti in Aprile un’ondata di freddo colpi il vigneto Bordeaux, raggiungendo temperature tra i -3 e -5 ° per circa tre giorni. Un disastro tanto che molti hanno utilizzato gli elicotteri, stufe, barriere contro il vento gelido per combattere questa gelida ondata. . A Bordeaux dicono che é un’annata da vigneron, cioè attenti alle scelte che sono quelle di non vendemmiare troppo presto o troppo tardi, di vinificare in modo molto attento, di non spingere troppo l’estrazione, di non utilizzare troppo legno nuovo. Bruno, con anni di esperienza alle spalle, é riuscito a fare un ottimo lavoro. Il 2017 si presenta ancora giovane nel suo colore rosso quasi porpora. Il naso é molto interessante, con un accenno di complessità, basato su aromi di frutti rossi, di mirabelle, una nota di fumé molto interessante, pepe nero , un accenno di tartufo nero, un leggero goudron ma tutto in finezza. Al palato é avvolgente, attacco marcato da una alcolicità abbastanza forte ma attenuata da una discreta acidità filo conduttore del vino. Tannini morbidi e leggeri. Un ottimo lavoro svolto da Bruno con un Merlot maturo e un Cabernet Franc leggermente acerbo. Un vino che in questo momento bisognerebbe “arieggiare”ma che può dare grandi soddisfazioni in futuro prossimo.
Posted on 7 marzo 2020
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