Un personaggio eclettico capace di spaziare dal vino al rock’n’roll senza paura. Una di quelle persone che quando l’ascolti non vorresti che finisse mai. Vino, Whiskies, distillati, sigari, musica ecco ciò che é Simone. Lui non é un vero e proprio barman, almeno come lavoro, ma la sua passione e la sua conoscenza ne farebbero un numero uno. Ecco il perché della nostra chiacchierata. Simone Parisi inizia la sua carriera da Sommelier nel 2003, anno della sua iscrizione all’Associazione Italiana Sommelier; diventa degustatore ufficiale nel 2011. Da sempre amante della Storia e delle peculiarità geografiche, inizia ad interessarsi al pianeta distillati. Trova nel mondo del Whisky un fertilissimo terreno sul quale seminare e coltivare la propria passione. Ma come si sa i terreni si moltiplicano e allora approda nella terra dei Rum. Da allora si sdoppia e una sera mette il Kilt e quella dopo il Panama. Già collaboratore di importanti ditte nazionali dove veste il ruolo di Spirit Specialist.

simone al lavoro
Il mestiere barman si é evoluto passando da somministratore , e creatore, di bevande a vera e propria scienza, dove esce fuori l’aspetto creativo. Io li paragono un po ai grandi Chef. Cosa pensi del futuro della professione?
Non stiamo perdendo la caratteristica del barman a favore di uno specialista troppo concentrato sulla sperimentazione e poco a contatto con i clienti?
Quali sono le principali caratteristiche che un grande barman dovrebbe avere nel mondo globale odierno?
Credo che il mondo Globale non sia altro che l’espansione del mondo che conosciamo e dal quale proveniamo. Non credo ci siano capacità diverse o che se ne debbano trovare chissà quali. Passione, tanta passione, gavetta, buoni esempi e almeno due lingue fluenti, basta sempre questo
Consigli per un ragazzo/a che si affaccia in questo affascinante universo?
Quali saranno i trend per il futuro?
Non so che dirti, non ho la bacchetta magica, ma ogni fiera che faccio scopro un prodotto nuovo, essenza nuova, credo che ad un certo punto rimangano i capi saldi e tanta inventiva e tecnica.
La tua bevanda miscelata e Spirit preferiti, e perché?
La più semplice e difficile allo stesso tempo: il Gin Tonic. Berlo vero lasciando esprimere le due anime che lo compongono è la poesia massima, l’ho sempre paragonato ad una coppia, completarsi, come si sa, è arte difficile e quanto mai sublime. Poi provenendo dal mondo del Whisky gradirei un vero Manhattan
Una volta erano i Gins, ora stanno andando forte i mezcals, cosa puntare per un domani?
Si, gin, mezcal, poi chissà cos’altro. Come diceva un mio grande amico, un vecchio banconista ora direttore marketing di un’importante azienda per la quale collaboro come Spirit Specialist, avete comprato 200 gin che fanno migliaia di botaniche, ma poi tornerete a lavorare con quello solito, con il London Dry di una volta che non muore mai. Se posso però prevedere qualcosa del mio mondo direi che il Giappone si farà sentire pesantemente lo suo Japan Whisky
Rimpianti su lavori, opportunità che non hai afferrato in un preciso momento?
La tua più grande gioia?
Ogni mia lezione. La prima sullo Scotch fu studiata in ogni minima parte, e poi tutte le altre. Prima della Clausura stavo mettendo su una lezione sul Japan Whisky, grande fenomeno attuale.
I tuoi migliori bar del bere bene?
I tuoi migliori barman?
La mia passione per i vini viene sempre a galla….. ma tu cosa bevi in questo momento e il tuo migliore ricordo legato ad una bottiglia di vino?
Vino e cocktails é possibile?
Sigari e la loro modalità di abbinamento: distillati o vino?
Guarda io sono un fumatore di sigari. Fumo solo quelli da decenni. Tabacco Kentucky il mio preferito. Per la pandemia ho fatto scorta di Toscano Originale Selected ed ho scoperto il Toscanello XXL nella sua interessante versione verticale. Sono abituato a fumare insieme al vino, ma trovo che il distillato sia meglio accompagnato. Ma la vuoi sapere una cosa? Quando fumo non bevo. Quando fumo davvero, fumo solo e basta.
Riusciremo a educare i nostri ragazzi ad un bere bene di qualità piuttosto che di quantità?
Come vedi l’evoluzione del settore bar- ristoranti- sommeliers e barman dopo questo duro periodo di confinamento dovuto al Covidis 19?
Posted on 25 aprile 2020
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