Professione Barman, o meglio Simone Parisi

Posted on 25 aprile 2020

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Un personaggio eclettico capace di spaziare dal vino al rock’n’roll senza paura. Una di quelle persone che quando l’ascolti non vorresti che finisse mai. Vino, Whiskies, distillati, sigari, musica ecco ciò che é Simone. Lui non é un vero e proprio barman, almeno come lavoro, ma la sua passione e la sua conoscenza ne farebbero un numero uno. Ecco il perché della nostra chiacchierata. Simone Parisi inizia la sua carriera da Sommelier nel 2003, anno della sua iscrizione all’Associazione Italiana Sommelier; diventa degustatore ufficiale nel 2011. Da sempre amante della Storia e delle peculiarità geografiche, inizia ad interessarsi al pianeta distillati. Trova nel mondo del Whisky un fertilissimo terreno sul quale seminare e coltivare la propria passione. Ma come si sa i terreni si moltiplicano e allora approda nella terra dei Rum. Da allora si sdoppia e una sera mette il Kilt e quella dopo il Panama. Già collaboratore di importanti ditte nazionali dove veste il ruolo di Spirit Specialist.

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simone al lavoro

Il mestiere barman si é evoluto passando da somministratore , e creatore, di bevande a vera e propria scienza, dove esce fuori l’aspetto creativo. Io li paragono un po ai grandi Chef. Cosa pensi del futuro della professione?

In questo momento mi sto occupando di degustazione. Uso questo tempo nel quale rimanere isolati per esplorare davvero determinati prodotti, credo che l’aspetto organolettico sia la base reale dalla quale partire sempre, che si parli di Mixologist o di altro.

Non stiamo perdendo la caratteristica del barman a favore di uno specialista troppo concentrato sulla sperimentazione e poco a contatto con i clienti?

Per ciò che concerne la figura del banconista o Barman dipende sempre dalla persona. Come in tutti i campi, ci sono tecnici teorici molto freddi, e ci sono grandi comunicatori caldi ed aperti. Ma quella è dote innata, che comunque reputo assolutamente fondamentale

Quali sono le principali caratteristiche che un grande barman dovrebbe avere nel mondo globale odierno?

Credo che il mondo Globale non sia altro che l’espansione del mondo che conosciamo e dal quale proveniamo. Non credo ci siano capacità diverse o che se ne debbano trovare chissà quali. Passione, tanta passione, gavetta, buoni esempi e almeno due lingue fluenti, basta sempre questo

Consigli per un ragazzo/a che si affaccia in questo affascinante universo?

Credo di aver risposto a questa domanda all’interno di quella precedente. Aggiungo solo di non aver paura di volgere gli occhi al passato, di studiare, di assaggiare tutto, come un Dj (e la musica è altra mia occupazione) deve ascoltare tutto e non solo la tendenza, così il barman. Se si inchioda sulla moda è finito. La moda cambierà, è ciclica.

Quali saranno i trend per il futuro?

Non so che dirti, non ho la bacchetta magica, ma ogni fiera che faccio scopro un prodotto nuovo, essenza nuova, credo che ad un certo punto rimangano i capi saldi e tanta inventiva e tecnica.

La tua bevanda miscelata e Spirit preferiti, e perché?

La più semplice e difficile allo stesso tempo: il Gin Tonic. Berlo vero lasciando esprimere le due anime che lo compongono è la poesia massima, l’ho sempre paragonato ad una coppia, completarsi, come si sa, è arte difficile e quanto mai sublime. Poi provenendo dal mondo del Whisky gradirei un vero Manhattan

Una volta erano i Gins, ora stanno andando forte i mezcals, cosa puntare per un domani?

Si, gin, mezcal, poi chissà cos’altro. Come diceva un mio grande amico, un vecchio banconista ora direttore marketing di un’importante azienda per la quale collaboro come Spirit Specialist, avete comprato 200 gin che fanno migliaia di botaniche, ma poi tornerete a lavorare con quello solito, con il London Dry di una volta che non muore mai. Se posso però prevedere qualcosa del mio mondo direi che il Giappone si farà sentire pesantemente lo suo Japan Whisky

Rimpianti su lavori, opportunità che non hai afferrato in un preciso momento?

Pochi. Forse solo quello di aver scoperto con 7/8 anni di ritardo la mia passione per i distillati, avrei forse accettato l’incarico di Brend Ambassador che un’azienda tra le più importanti in Italia mi aveva proposto ad un MIlano Whisky Festival di qualche anno fa

La tua più grande gioia?

Ogni mia lezione. La prima sullo Scotch fu studiata in ogni minima parte, e poi tutte le altre. Prima della Clausura stavo mettendo su una lezione sul Japan Whisky, grande fenomeno attuale.

I tuoi migliori bar del bere bene?

Il Saraceno ad Ormea è un’isola felice, Maurizio Sasso è un oste vero, con una carta dei vini incredibile e con grandissima scelta di distillati.

I tuoi migliori barman?

Davide Verderio. Brianzolo ormai imperiese di adozione decennale. Una mano favolosa, una passione smisurata e quel retrogusto Rock’n’roll che è semplice poesia.

La mia passione per i vini viene sempre a galla….. ma tu cosa bevi in questo momento e il tuo migliore ricordo legato ad una bottiglia di vino?

Beh, caro amico Massimo. Direi che la Nostra passione per i vini viene a galla. Sto bevendo vecchie annate di Barolo, ma solo perché nel tempo le avevo stoccate in cantina e con la fretta delle giornate lavorative spesso non riuscivo a dar loro il giusto sfogo. Ricordi? Mille. Ma mi piace rimembrare un Breg di Josko Gravner del 1999. Già la sera fu passione assoluta (ben accompagnato) la mattina ne restò un sorso in fondo ad un bicchiere, beh … dovetti scrivere una poesia in merito. Titolo: LEI E IL BREG

Vino e cocktails é possibile?

Assolutamente possibile. Grandi potenzialità all’interno di uvaggi non troppo strutturati che possano essere lavorati in miscelazione. Provate ad esempio l’Ormeasco Sciac-Tra, un rosato di ormeasco (dolcetto a raspo verde) oppure un Moscatello di Taggia

Sigari e la loro modalità di abbinamento: distillati o vino?

Guarda io sono un fumatore di sigari. Fumo solo quelli da decenni. Tabacco Kentucky il mio preferito. Per la pandemia ho fatto scorta di Toscano Originale Selected ed ho scoperto il Toscanello XXL nella sua interessante versione verticale. Sono abituato a fumare insieme al vino, ma trovo che il distillato sia meglio accompagnato. Ma la vuoi sapere una cosa? Quando fumo non bevo. Quando fumo davvero, fumo solo e basta.

Riusciremo a educare i nostri ragazzi ad un bere bene di qualità piuttosto che di quantità?

Credo che si siano fatti passi da gigante. Ad ogni corso sommelier vedo una grande partecipazione giovane. Ho speranze per il futuro

Come vedi l’evoluzione del settore bar- ristoranti- sommeliers e barman dopo questo duro periodo di confinamento dovuto al Covidis 19?

La vedo molto dura all’inizio. Il mio lavoro principale come ben sai è quello di Torrefattore, sono parte in causa. Non dico che andrà tutto bene perchè sono realista e so che ci vanno anni a tirare su un locale e minuti a distruggerlo. Penso che le idee vinceranno, penso che ridimensionarsi non sarà un problema, berremo magari più Gin Tonic con l’Acqua Brillante e meno invenzioni con l’essenza di Porcino o Gin con botaniche assurde. Ma berremo, ma vivremo. Abbiamo la passione che ci sostiene
Grazie Massimo. Non sono Barman ma transito li vicino, mi ha fatto piacere dire la mia in merito

 

Posted in: cocktails, distillati