Chinotto , l’agrume meraviglioso della Liguria

Posted on 7 Maggio 2020

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Il chinotto!!!!! Quanto ne ho bevuto , adoro questa bevanda. Ma che cosa é il Chinotto esattamente? Iniziamo ovviamente dal bevanda. E’ una bevanda gasata prodotto con il frutto del chinotto insieme a estratti di erbe, apparsa per la prima volta negli anni 30′ dalla Sanpellegrino. Amara , dissetante, ottima alternativa alla moltitudine di bevande gasate sul mercato, oggi riscoperta é sta tornando, finalmente direi, come uno dei drink più di tendenza.

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Fino agli anni 70′ era usanza tipica, nella provincia di Savona che é una delle culle di questo frutto, prendere il caffè accompagnandolo con una scorza di chinotto immerso nel maraschino. In questo sito potete trovare una simpatica ricetta

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Il nome del chinotto potrebbe essere legato all’ipotetico Paese d’origine di questo frutto, cioè la Cina. Le origini esatte del chinotto sono incerte, tra le ipotesi pare che questo frutto sia stato importato proprio dalla Cina la fine del Cinquecento quando un marinaio savonese ( o livornese) lo porto a Savona.  Altri dicono che sia originario dall’India dato che era chiamato “arancio di Goa”. Importato in Europa tra il XV e XVI secolo da liguri o toscani, col tempo, spinse alcuni ricercatori a sostenere la tesi che in realtà si tratta di una pianta originaria dal levante mediterraneo dove si sarebbe sviluppata per una mutazione gemmaria dell’arancio amaro e per questo, chinotto significa soltanto che è un frutto “di tipo chinese”. Anche ammettendo l’origine cinese, attualmente non risulta che questo agrume sia coltivato in Cina o in altri paesi asiatici ma è presente sulle coste italiane e provenzali.  Qui attecchì molto bene, in particolare nelle zone comprese tra Varazze e Finale Ligure. Si trova anche in Toscana, Sicilia, Calabria e sulla Costa Azzurra.

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La diffusione fu all’epoca mediterranea e non solo, il chinotto ebbe successo anche nelle zone (antiche colonie genovesi) del Mar Nero più simili al Mediteranno (attuale Georgia) senza dimenticare alcune coltivazioni turche e siriane. In seguito uno dei più grandi consumatori di chinotto fu Stalin, si dice anzi che li mangiasse al naturale aggiungendo solo un poco di zucchero. Secondo i georgiani questo era il segreto di una invidiabile forza fisica anche in tarda età.

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I maggiori mercati di esportazione erano Francia e Regno Unito dove il chinotto aveva una doppia valenza: prodotto per la gastronomia ma anche medicinale come fonte di vitamina C per i marinai e navigatori oceanici che avevano la necessità di combattere lo scorbuto. I chinotti non sono frutti di consumo immediato, anche perché molto amari. Possono essere gustati dopo una particolare lavorazione: il primo momento è costituito dall’immersione per circa tre settimane in salamoia (un tempo si utilizzava l’acqua di mare, quando era privo di inquinamento……); gli agrumi quindi sono pelati a mano per togliere il sottile strato di buccia contenente gli estratti e gli aromi più amari. Dopo una seconda immersione in salamoia, sono devono essere conciati con bolliture successive e in sciroppi dolci a concentrazione crescente. Tra i suoi usi principali c’è naturalmente l’utilizzo per la preparazione delle bevande ma può servire anche per preparare canditi, marmellate e mostarde, mentre dai fiori e dalle foglie si estrae anche un olio particolarmente apprezzato in profumeria. Una delle simbiosi perfette é in abbinamento a una selezione di formaggi: caprini, tome brigasche, il Banon oppure il magnifico Salers.

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Tra i più antichi produttori di marmellate, canditi, liquori e mostarda c’é Augusto Besio che dal 1860 trasforma in delizie questo splendido frutto ( qua articolo di Savona News), oppure Parodi. Si può trovare anche il gelato al Chinotto e molti dolci di pasticceria sono fatti anche con questo agrume. Sempre più pasticceri “furesti” , che in dialetto ligure significa che vengono da altre regioni, hanno scoperto le virtu di questo frutto come la veneziana Pasticceria Pinel.

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panettone al chinotto di Savona

Altri hanno brevettato un connubio tra olive Taggiasche e Chinotto: il Chin’Oro. Milko Druetti dell’Antico Frantoio Tavian e Giacomo Parodi dell’Azienda Agricola Parodi Alessandro, hanno deciso di unire il Chinotto di Savona Slow Food alle Olive Taggiasche, frangendoli simultaneamente sotto l’antica macina in pietra del nostro Frantoio di Vado Ligure.

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Il Chin’Oro nasce da un’accurata selezione delle materie prime. Il grande impegno nel ricercare frutti eccellenti ed il perfezionamento del procedimento di lavorazione hanno portato alla creazione di un prodotto di alta qualità, particolarmente indicato ed apprezzato dall’alta cucina degli chef stellati.

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Il Chin’Oro è bilanciato tra l’aromaticità dell’olio extravergine di oliva taggiasca e l’agrumato unico del Chinotto di Savona Presidio Slow Food con interessanti profumi di zagare. Ciò lo rende particolarmente adatto ad esaltare raffinati piatti di pesce, ma anche le verdure simbolo del nostro territorio, come il carciofo e l’asparago violetto. Anche la pasticceria inizia

 In questo sito Nonsolononna potete trovare altre interessanti notizie e ricette su questo agrume.

BENEFICI

Il frutto del chinotto è ricco di molecole dalle proprietà antiossidanti: fra queste la vitamina C (un prezioso alleato del sistema immunitario e dei tessuti contenenti collagene), il beta-carotene (precursore della vitamina A) e la naringina. Quest’ultima oltre che antiossidante è anche un antinfiammatorio.

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Frutto del Chinotto

Sia la scorza che i fiori del chinotto vengono utilizzati in fitoterapia come digestivi, contro l’insonnia e per combattere i cali di energia (astenie). A volte le proprietà della pianta vengono invece sfruttate preparando infusi di foglie secche, da bere dopo i pasti. Inoltre sembra che le bevande a base di chinotto possano alleviare  il senso di pesantezza alle gambe.

COCKTAILS

Ovviamente  questa bevanda viene utilizzata sempre di più come ingrediente di cocktails, come il Chinotto Sour

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Chinotto Sour

4.5 cl bourbon whiskey

1 cl succo limone fresco

1 cl miele eucalipto

3 cl chinotto

2 foglie di menta

ghiaccio

fetta di arancio

Oppure il Negroni Nero, una versione diversa del classico cocktail.

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Negroni Nero

3 cl di London Dry Gin

3 cl di Vermouth Rosso

6 cl di Chinotto

Un altro uso molto diffuso é nella profumeria

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Come il caso di Acqua di Parma che ha fatto una fragranza con il profumatissimo chinotto della Liguria